martes, 27 de marzo de 2012

Mártires OMI, modelos de oblación por excelencia



El P. Francis Nallappan OMI, primer provincial de la recién creada provincia oblata de la India, donde florecen abundantes las vocaciones, cambió la fecha de la oblación perpetua  de un grupo de oblatos para hacerla coincidir con la fecha de la beatificación de los Mártires Oblatos de España (17.12.2011), para proponerlos como modelos de oblación por excelencia a los neo-profesos, que tendrán que   ejercer su ministerio de evangelización en un clima “martirial”, sobre todo en el norte de ese gran país asiático, donde los Oblatos trabajan en medio de una creciente hostilidad hacia los cristianos. En esta misma página puede leerse (en inglés e italiano) un resumen del texto publicado en el Boletín de la Provincia de la India BORN  (Bharath Oblate Regional News). Ver a continuación:

Resumen en inglés

We are very happy and blessed to celebrate the Final Oblation of six of our India Oblate Scholastics on the day of the Beatification of Oblate Martyrs in Madrid, Spain. This event connects all of us with the Universal Church, the entire Congregation, the province and the families of Oblates who continue to make the Oblation of their sons in the footsteps of Jesus and St. Eugene.

Pope Benedict XVI, in his Apostolic Letter of Beatification of Oblate Martyrs of Spain, says, “The 22 Oblate Martyrs and the layman, father of a family, while remaining faithful to their vocation, relentlessly preached the Gospel; by shedding their own blood, bore witness to their genuine love of the Lord Jesus and of his Church." We are also touched by the words of the young, eighteen year old Oblate, Clement Rodriguez Tejerina, who, months before his martyrdom, had told his sister Josefa, "If we have to die, I am ready. I am confident that God will give us the strength to be faithful to Him." As the Church recognizes the Oblate martyrs, the Congregation is called on to reflect on the faithfulness in our witnessing Oblation. The martyrs teach us that our witness to the Gospel involves not only a virtuous life but also the challenges and even cruel challenges in our mission.

In fact, our witness to the Gospel reflects our own bitter challenges in our mission especially in the North India, where we are falsely and unjustly accused by the media that we torture the children for not memorizing Christian hymns in our St. Eugene School in Boda, Ambikapur, when in fact we love and serve in the remote villages among the tribals! We educate more than six hundred and fifty children most of who are non-Christians! Or we need to think of the unruly behaviour of the people in the Oblate mission in Mudipur, Bilaspur. By their rule of might, they violate our right to possess and protect our privacy and property. It is in such missions that the strength of the martyrs, the strength of their faith, the immensity of their love, the greatness of their hope stands in great admiration and emulation in our faithfulness to God and His mission! Yes. Ordinary life could be lived with extraordinary love, courage and oblation.

Besides, the various Oblate texts and writings point to the fact that what really establishes us in our vocation, in our mission, is a kind of greater degree of commitment to the service of God and of souls, a kind of reckless gift of ourselves to the service of God, to His glory, to His love and His infinite mercy. It is the beauty of priestly charity, of zeal for the most difficult tasks, in other words, an unconditional oblation of ourselves. It is this Oblation that we need to cultivate from those holy young men. It is this Oblation that makes us say, "We are oblates par excellence." Such an oblation, a commitment so keen and so absolute to the service of Divine love, to the Church and to the poor, could not come to be born in us or intensify itself in us without a deep union with Jesus, our Saviour and Redeemer, and without a union with Mary Immaculate, our Mother: "They will always look upon her as their Mother" and our Queen: 'Queen of our Congregation!'
 Francis Nallappan OMI
En italiano
Traducción de  Antony Raj Joseph,
estudiante oblato del Escolasticado Internacional Romano

Siamo molto felici e fortunati di celebrare l'oblazione perpetuale di sei dei nostri Scholastics Oblati Indiani nel giorno della Beatificazione dei martiri Oblate a Madrid, Spagna. Questo evento unisce tutti noi alla Chiesa universale e a tutta la Congregazione, la provincia e le famiglie degli Oblati che continuano ad aiutare da fare l'oblazione dei loro figli sulle orme di Gesù e di S. Eugenio.
Papa Benedetto XVI, nella sua Lettera apostolica di Beatificazione dei martiri Oblati di Spagna, dice: "I 22 Martiri Oblati e il laico, padre di una famiglia, pur rimanendo fedeli alla loro vocazione, hanno incessantemente predicato il Vangelo versando il proprio sangue, e testimoniavano il loro vero amore del Signore Gesù e della sua Chiesa." Stiamo anche toccati dalle parole di un giovane Oblato di diciotto anni, Clemente Rodriguez Tejerina, chi, mesi prima del suo martirio, aveva detto a sua sorella Josefa, "Se dobbiamo morire, sono pronto. Sono fiducioso che Dio ci darà la forza per essere fedeli a lui." Come la Chiesa riconosce il martirio dei Oblati Spagnoli, la Congregazione è chiamata a riflettere sulla fedeltà nella nostra oblazione testimonianza. I martiri ci insegnano che la nostra testimonianza del Vangelo implica non solo una vita virtuosa, ma anche le sfide e le sfide, anche crudeli nella nostra missione.
In realtà, la nostra testimonianza del Vangelo rispecchia le nostre sfide difficili nella nostra missione soprattutto in India del Nord, dove ci siamo falsamente e ingiustamente accusati dai media che noi torturiamo i bambini per non memorizzare gli inni cristiani nella nostra Scuola di S. Eugenio a Boda, Ambikapur, quando in realtà noi facciamo la missione con amore e serviamo nei villaggi sperduti tra i tribali! Educhiamo più di seicento e cinquanta bambini, più di chi sono i non cristiani! Oppure dobbiamo pensare del comportamento indisciplinato del popolo nella missione oblata in Mudipur, Bilaspur. Con il loro stato di potenza, loro violano il nostro diritto di possedere e di proteggere la nostra privacy e la proprietà. È in tali missioni che la forza dei martiri, la forza della loro fede, l'immensità del loro amore, la grandezza della loro speranza si trova nel grande ammirazione ed emulazione nella nostra fedeltà a Dio e la Sua missione! Sì. La vita ordinaria può essere vissuta con straordinario amore, coraggio e oblazione.
Inoltre, i testi e gli scritti dei vari Oblati sottolineano il fatto che ciò che veramente ci stabilisce nella nostra vocazione, nella nostra missione, è una sorta di maggior grado di impegno al servizio di Dio e delle anime, una sorta di sconsiderato dono di noi stessi il servizio di Dio, alla Sua gloria, al suo amore e alla Sua infinita misericordia. È questa la bellezza della carità sacerdotale, di zelo per i compiti più difficili, in altre parole, una oblazione incondizionata di noi stessi. È questa oblazione che abbiamo bisogno di coltivare da quei santi uomini giovani. È questa oblazione che ci fa dire: "Siamo oblati per eccellenza". Tale oblazione, un impegno così forte e così assoluta al servizio dell'amore divino, alla Chiesa e ai poveri, non può venir nascere in noi o intensificare se stesso in noi, se non c’è una profonda unione con Gesù, nostro Salvatore e Redentore, e una unione con Maria Immacolata, Madre nostra: "Si cercherà sempre su di lei come loro Madre" e la nostra Regina: 'la regina della nostra Congregazione!'
P. Francis Nallappan OMI
Provinciale dell’India

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