El P. Francis
Nallappan OMI, primer provincial de la recién creada provincia oblata de la
India, donde florecen abundantes las vocaciones, cambió la fecha de la oblación perpetua de un grupo de oblatos para hacerla coincidir con la fecha de la beatificación de los
Mártires Oblatos de España (17.12.2011), para proponerlos como modelos de oblación
por excelencia a los neo-profesos, que tendrán que ejercer su ministerio de evangelización en un clima “martirial”, sobre todo en el norte de ese gran país asiático, donde los
Oblatos trabajan en medio de una creciente hostilidad hacia los cristianos. En esta misma página puede leerse (en inglés e italiano) un resumen del texto publicado
en el Boletín de la Provincia de la India BORN
(Bharath Oblate Regional News). Ver a continuación:
Resumen en inglés
We are very happy and blessed to celebrate the Final Oblation of six of
our India Oblate Scholastics on the day of the Beatification of Oblate Martyrs
in Madrid, Spain. This event connects all of us with the Universal Church, the
entire Congregation, the province and the families of Oblates who continue to
make the Oblation of their sons in the footsteps of Jesus and St. Eugene.
Pope Benedict XVI, in his Apostolic Letter of Beatification of Oblate
Martyrs of Spain, says, “The 22 Oblate Martyrs and the layman, father of a
family, while remaining faithful to their vocation, relentlessly preached the Gospel;
by shedding their own blood, bore witness to their genuine love of the Lord
Jesus and of his Church." We are also touched by the words of the young,
eighteen year old Oblate, Clement Rodriguez Tejerina, who, months before his
martyrdom, had told his sister Josefa, "If we have to die, I am ready. I
am confident that God will give us the strength to be faithful to Him." As
the Church recognizes the Oblate martyrs, the Congregation is called on to
reflect on the faithfulness in our witnessing Oblation. The martyrs teach us
that our witness to the Gospel involves not only a virtuous life but also the
challenges and even cruel challenges in our mission.
In fact, our witness to the Gospel reflects our own bitter challenges in
our mission especially in the North India, where we are falsely and unjustly
accused by the media that we torture the children for not memorizing Christian
hymns in our St. Eugene School in Boda, Ambikapur, when in fact we love and
serve in the remote villages among the tribals! We educate more than six
hundred and fifty children most of who are non-Christians! Or we need to think
of the unruly behaviour of the people in the Oblate mission in Mudipur,
Bilaspur. By their rule of might, they violate our right to possess and protect
our privacy and property. It is in such missions that the strength of the
martyrs, the strength of their faith, the immensity of their love, the
greatness of their hope stands in great admiration and emulation in our
faithfulness to God and His mission! Yes. Ordinary life could be lived with
extraordinary love, courage and oblation.
Besides, the various Oblate texts and writings point to the fact that
what really establishes us in our vocation, in our mission, is a kind of
greater degree of commitment to the service of God and of souls, a kind of
reckless gift of ourselves to the service of God, to His glory, to His love and
His infinite mercy. It is the beauty of priestly charity, of zeal for the most
difficult tasks, in other words, an unconditional oblation of ourselves. It is
this Oblation that we need to cultivate from those holy young men. It is this
Oblation that makes us say, "We are oblates par excellence." Such an
oblation, a commitment so keen and so absolute to the service of Divine love,
to the Church and to the poor, could not come to be born
in us or intensify itself in us without a deep union with Jesus, our Saviour
and Redeemer, and without a union with Mary Immaculate, our Mother: "They
will always look upon her as their Mother" and our Queen: 'Queen of our
Congregation!'
Francis Nallappan OMI
En italiano
Traducción de Antony Raj Joseph,
estudiante oblato del Escolasticado Internacional Romano
Siamo molto felici e fortunati di celebrare l'oblazione perpetuale
di sei dei nostri Scholastics Oblati Indiani nel giorno della Beatificazione
dei martiri Oblate a Madrid, Spagna. Questo evento unisce tutti noi alla
Chiesa universale e a tutta la Congregazione, la provincia e le famiglie degli
Oblati che continuano ad aiutare da fare l'oblazione dei loro figli sulle orme
di Gesù e di S. Eugenio.
Papa Benedetto XVI, nella sua Lettera apostolica di
Beatificazione dei martiri Oblati di Spagna, dice: "I 22 Martiri Oblati e
il laico, padre di una famiglia, pur rimanendo fedeli alla loro vocazione,
hanno incessantemente predicato il Vangelo versando il proprio sangue, e
testimoniavano il loro vero amore del Signore Gesù e della sua Chiesa." Stiamo
anche toccati dalle parole di un giovane Oblato di diciotto anni, Clemente
Rodriguez Tejerina, chi, mesi prima del suo martirio, aveva detto a sua sorella
Josefa, "Se dobbiamo morire, sono pronto. Sono
fiducioso che Dio ci darà la forza per essere fedeli a lui." Come la
Chiesa riconosce il martirio dei Oblati Spagnoli, la Congregazione è chiamata a
riflettere sulla fedeltà nella nostra oblazione testimonianza. I martiri ci
insegnano che la nostra testimonianza del Vangelo implica non solo una vita
virtuosa, ma anche le sfide e le sfide, anche crudeli nella nostra missione.
In realtà, la nostra testimonianza del Vangelo rispecchia
le nostre sfide difficili nella nostra missione soprattutto in India del Nord,
dove ci siamo falsamente e ingiustamente accusati dai media che noi torturiamo
i bambini per non memorizzare gli inni cristiani nella nostra Scuola di S.
Eugenio a Boda, Ambikapur, quando in realtà noi facciamo la missione con amore
e serviamo nei villaggi sperduti tra i tribali! Educhiamo
più di seicento e cinquanta bambini, più di chi sono i non cristiani! Oppure dobbiamo pensare del comportamento indisciplinato del
popolo nella missione oblata in Mudipur, Bilaspur. Con il loro stato di potenza, loro violano il nostro diritto
di possedere e di proteggere la nostra privacy e la proprietà. È in tali missioni che la forza dei martiri, la forza della
loro fede, l'immensità del loro amore, la grandezza della loro speranza si
trova nel grande ammirazione ed emulazione nella nostra fedeltà a Dio e la Sua
missione! Sì. La
vita ordinaria può essere vissuta con straordinario amore, coraggio e
oblazione.
Inoltre, i testi e gli scritti dei vari Oblati
sottolineano il fatto che ciò che veramente ci stabilisce nella nostra
vocazione, nella nostra missione, è una sorta di maggior grado di impegno al
servizio di Dio e delle anime, una sorta di sconsiderato dono di noi stessi il
servizio di Dio, alla Sua gloria, al suo amore e alla Sua infinita
misericordia. È questa la bellezza della carità sacerdotale, di
zelo per i compiti più difficili, in altre parole, una oblazione incondizionata
di noi stessi. È questa oblazione che abbiamo
bisogno di coltivare da quei santi uomini giovani. È questa oblazione che ci fa dire: "Siamo oblati per
eccellenza". Tale oblazione, un impegno così
forte e così assoluta al servizio dell'amore divino, alla Chiesa e ai poveri,
non può venir nascere in noi o intensificare se stesso in noi, se non c’è una
profonda unione con Gesù, nostro Salvatore e Redentore, e una unione con Maria
Immacolata, Madre nostra: "Si cercherà sempre su di lei come loro
Madre" e la nostra Regina: 'la regina della nostra Congregazione!'
P. Francis Nallappan OMI
Provinciale dell’India
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